“Spunti per l’omelia”: V Domenica di Avvento (C) “il Precursore”
V DOMENICA DI AVVENTO – Il Precursore
Lettura
Lettura del profeta Isaia 30, 18-26b
In quei giorni. Isaia disse: «Il Signore aspetta con fiducia per farvi grazia, / per questo sorge per avere pietà di voi, / perché un Dio giusto è il Signore; / beati coloro che sperano in lui. / Popolo di Sion, che abiti a Gerusalemme, / tu non dovrai più piangere. / A un tuo grido di supplica ti farà grazia; / appena udrà, ti darà risposta. / Anche se il Signore ti darà il pane dell’afflizione / e l’acqua della tribolazione, / non si terrà più nascosto il tuo maestro; / i tuoi occhi vedranno il tuo maestro, / i tuoi orecchi sentiranno questa parola dietro di te: / “Questa è la strada, percorretela”, / caso mai andiate a destra o a sinistra.
Considererai cose immonde le tue immagini ricoperte d’argento; / i tuoi idoli rivestiti d’oro getterai via come un oggetto immondo. / “Fuori!”, tu dirai loro. / Allora egli concederà la pioggia per il seme / che avrai seminato nel terreno, / e anche il pane, prodotto della terra, sarà abbondante e sostanzioso; / in quel giorno il tuo bestiame pascolerà su un vasto prato. / I buoi e gli asini che lavorano la terra / mangeranno biada saporita, / ventilata con la pala e con il vaglio. / Su ogni monte e su ogni colle elevato / scorreranno canali e torrenti d’acqua / nel giorno della grande strage, / quando cadranno le torri. / La luce della luna sarà come la luce del sole / e la luce del sole sarà sette volte di più, / come la luce di sette giorni, / quando il Signore curerà la piaga del suo popolo».
Salmo
Sal 145 (146)
® Vieni, Signore, a salvarci.
Il Signore rimane fedele per sempre,
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri. ®
Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri. ®
Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione. ®
Epistola
Seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi 4, 1-6
Fratelli, avendo questo ministero, secondo la misericordia che ci è stata accordata, non ci perdiamo d’animo. Al contrario, abbiamo rifiutato le dissimulazioni vergognose, senza comportarci con astuzia né falsificando la parola di Dio, ma annunciando apertamente la verità e presentandoci davanti a ogni coscienza umana, al cospetto di Dio.
E se il nostro Vangelo rimane velato, lo è in coloro che si perdono: in loro, increduli, il dio di questo mondo ha accecato la mente, perché non vedano lo splendore del glorioso vangelo di Cristo, che è immagine di Dio. Noi infatti non annunciamo noi stessi, ma Cristo Gesù Signore: quanto a noi, siamo i vostri servitori a causa di Gesù. E Dio, che disse: «Rifulga la luce dalle tenebre», rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria di Dio sul volto di Cristo.
Vangelo
Lettura del Vangelo secondo Giovanni 3, 23-32a
In quel tempo. Giovanni battezzava a Ennòn, vicino a Salìm, perché là c’era molta acqua; e la gente andava a farsi battezzare. Giovanni, infatti, non era ancora stato gettato in prigione.
Nacque allora una discussione tra i discepoli di Giovanni e un Giudeo riguardo alla purificazione rituale. Andarono da Giovanni e gli dissero: «Rabbì, colui che era con te dall’altra parte del Giordano e al quale hai dato testimonianza, ecco, sta battezzando e tutti accorrono a lui». Giovanni rispose: «Nessuno può prendersi qualcosa se non gli è stata data dal cielo. Voi stessi mi siete testimoni che io ho detto: “Non sono io il Cristo”, ma: “Sono stato mandato avanti a lui”. Lo sposo è colui al quale appartiene la sposa; ma l’amico dello sposo, che è presente e l’ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è piena. Lui deve crescere; io, invece, diminuire».
Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito.
“Il Signore aspetta con fiducia per farvi grazia, / per questo sorge per avere pietà di voi, / perché un Dio giusto è il Signore; / beati coloro che sperano in lui”.
“E Dio, che disse: «Rifulga la luce dalle tenebre», rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria di Dio sul volto di Cristo”.
“ Lo sposo è colui al quale appartiene la sposa; ma l’amico dello sposo, che è presente e l’ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è piena. Lui deve crescere; io, invece, diminuire”.
- “Il Signore aspetta con fiducia per farvi grazia”: di solito siamo noi che diciamo di aver pazienza con il Signore che sembra a volte indifferente al nostro grido di aiuto! Eppure proprio queste parole di Isaia, che risuonano così vicine al Natale, ci fanno comprendere il senso più profondo della celebrazione di questo Anno giubilare della Misericordia: esso può diventare la celebrazione della misericordia del Padre e può rendere ciascuno di noi un po’ più misericordiosi così come Egli è. E questa può diventare la nostra beatitudine, la nostra gioia piena.
- “Rifulga la luce nelle tenebre dei nostri cuori”: il frutto dell’apertura della nostra vita, operata da una vera conversione del cuore, è quella di diventare riflesso di uno splendore che non è nostro! La testimonianza cristiana si “serve” della nostra vita e della nostra persona anche se va oltre quelli che sono i nostri limiti e le nostre caratteristiche personali, positive e negative che siano.
- “Ora la mia gioia è piena. Lui deve crescere”: non possiamo che essere in sintonia con Giovanni il Battista che in queste due ultime domeniche ci ha richiamato al primato della Presenza e dell’accoglienza di Gesù, lo Sposo che porta “a nozze” l’umanità intera. Prepariamo la nostra vita ad accogliere ancora una volta il Festaggiato, l’unico in grado di salvarci dal timore e dalla paura, aprendo la nostra vita alla “logica divina” che cerca sempre nuove strade per portare il Cielo sulla terra. Anche oggi.
Dalla Bolla di indizione del Giubileo della Misericordia:
“In questo Anno Giubilare la Chiesa si faccia eco della Parola di Dio che risuona forte e convincente come una parola e un gesto di perdono, di sostegno, di aiuto, di amore. Non si stanchi mai di offrire misericordia e sia sempre paziente nel confortare e perdonare. La Chiesa si faccia voce di ogni uomo e ogni donna e ripeta con fiducia e senza sosta: « Ricordati, Signore, della tua misericordia e del tuo amore, che è da sempre » (Sal 25,6)”
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