Assunzione di Maria – Solennità Omelia Rito Ambrosiano – 15/08/2015

Assunzione di Maria – Solennità

Omelia Rito Ambrosiano

15/08/2015

(Ap 11,19-12,6a.10ab; Sal 44; 1Cor 15,20-26; Lc 1,39-55)

 

La festa di Maria ci pone davanti alcune indicazioni preziose per fare un bilancio spirituale della nostra vita di fede; e questo capita proprio nel mezzo del mese dedicato al riposo e alle ferie: tempo e occasione per fare questo bilancio, allora, ne abbiamo.

Anzitutto il testo giovanneo dell’Apocalisse ci ricorda come il Dio dei nostri Padri, lo stesso che ha mandato a noi suo figlio Gesù, è pronto a preparare una via di salvezza di fronte all’insorgere del male e dell’opera del Principe di questo mondo (il Diavolo): la prima roccia che caratterizza la nostra fede sta proprio nel confidare in questo Dio della Salvezza che prepara un posto sicuro perché ciascuno dei suoi figli possa dimorare e rifugiarsi anche quando impervia la battaglia o sopraggiunge la tentazione.

Il secondo passo è dato da Paolo che ai Corinzi, nella sua prima lettera, ricorda come questa vita e questa salvezza ci viene data da Cristo vincitore del peccato e della morte: sembra una formula imparata a catechismo eppure quest’affermazione è forte se pensiamo che il mondo moderno si illude di potersi “salvare” da solo, salvo poi sperimentare che ogni tentativo fallisce miseramente perché non s confida più e non ci si affida più al Signore che da la forza e permette di sperare contro ogni disperazione.

Il terzo passo, quello più vicino a noi per concretezza ed esperienza, è indicato proprio dal Vangelo e dalle parole di Elisabetta che, riconoscendo per dono soprannaturale la Presenza di Gesù, indica in Colei che lo porta (Maria) la Beata perché ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore: sta a noi lasciar parlare il Padre perché possa darci quel messaggio che attendiamo e un po’ temiamo, quella Parola che ci indica la direzione e ci sprona a dire il “Sì” della fede.

Chi di noi non desidera una vita beata, felice? Ecco la strada, allora: quella di Maria che, vivendo una vita normalissima, ha detto sì in ogni istante a quel Dio che l’ha chiamata per nome a percorrere la strada del cielo.

               “Certe cose il Signore non le vuol scrivere né sul bronzo, né sul marmo, ma sulla polvere, affinché se la scrittura resta, sia ben chiaro che tutto è opera, merito del Signore. Io sono la pura e povera polvere: su questa polvere il Signore ha scritto”. (Albino Luciani, Giovanni Paolo I)

Chiediamo a Maria Assunta in cielo di pregare perché anche noi, come povera polvere, possiamo permettere al Signore di scriverci sopra.

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