Diario di un pretino di città: da un piccolo taglio…

Mi è capitato qualche giorno fa, non so come: mi sono ritrovato quei classici tagli che ti succedono quando maneggi tanta carta; un taglio bello netto di due centimetri sul mio pollice destro.

Non ricordo come me lo sono fatto, ma me lo sono trovato. Mi sono accorto solo perché il mio pollice “reclamava” attenzione, visto che mi dava fastidio. Ed ecco la scoperta.

Il taglio c’è ancora, si sta rimarginando: a volte ha sanguinato (molto poco però!), altre volte no; a volte si faceva sentire, altre volte no. Per esempio: quando stringo qualcosa con il pollice, eccolo che si sente!

Ho pensato a quante ferite non fisiche ci sono dentro di me, ci sono in ciascuno: a volte non ci accorgiamo di avecele fatte noi stessi, altre volte ci accorgiamo benissimo; a volte ce le procurano gli altri e altre volte ancora ne procuriamo noi agli altri. Ma tutto questo non importa. Perché la ferita sta lì, a ricordarti la tua fragilità nel procurarla a te stesso o agli altri e, insieme, la pazienza con la quale essa guarisce, nel tempo, con l’aiuto prodigioso del corpo che diventa vero tempio della Sua Presenza.

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