La Parola che conta: Venerdì 12 ottobre 2012

EPISTOLA
Seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo 4, 9-18. 22

Carissimo, cerca di venire presto da me, perché Dema mi ha abbandonato, avendo preferito le cose di questo mondo, ed è partito per Tessalònica; Crescente è andato in Galazia, Tito in Dalmazia. Solo Luca è con me. Prendi con te Marco e portalo, perché mi sarà utile per il ministero. Ho inviato Tìchico a Èfeso. Venendo, portami il mantello, che ho lasciato a Tròade in casa di Carpo, e i libri, soprattutto le pergamene. Alessandro, il fabbro, mi ha procurato molti danni: il Signore gli renderà secondo le sue opere. Anche tu guàrdati da lui, perché si è accanito contro la nostra predicazione. Nella mia prima difesa in tribunale nessuno mi ha assistito; tutti mi hanno abbandonato. Nei loro confronti, non se ne tenga conto. Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché io potessi portare a compimento l’annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero: e così fui liberato dalla bocca del leone. Il Signore mi libererà da ogni male e mi porterà in salvo nei cieli, nel suo regno; a lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen. / Il Signore sia con il tuo spirito. La grazia sia con voi!

 

SALMO
Sal 140 (141)

® A te, Signore, sono rivolti i miei occhi.

Signore, a te grido, accorri in mio aiuto;

porgi l’orecchio alla mia voce quando t’invoco.
La mia preghiera stia davanti a te come incenso,
le mie mani alzate come sacrificio della sera. ®

Poni, Signore, una guardia alla mia bocca,
sorveglia la porta delle mie labbra.
Non piegare il mio cuore al male,
a compiere azioni criminose con i malfattori:
che io non gusti i loro cibi deliziosi. ®

A te, Signore Dio, sono rivolti i miei occhi;

in te mi rifugio, non lasciarmi indifeso.
Proteggimi dal laccio che mi tendono,
dalle trappole dei malfattori. ®

 

VANGELO

Lettura del Vangelo secondo Luca 21, 34-38

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo». Durante il giorno insegnava nel tempio; la notte, usciva e pernottava all’aperto sul monte detto degli Ulivi. E tutto il popolo di buon mattino andava da lui nel tempio per ascoltarlo.

 

L’atteggiamento indicato da Gesù è quello vissuto e descritto da Paolo nel finale della sua lettera a Timoteo.

Una vita all’insegna del Vangelo certamente può portare a prese di distanza rispetto a chi ci sta vicino, soprattutto distanza dalla Buona Notizia che cambia la vita in meglio e la rende più “impegnativa”: non tutti sono disposti ad accogliere la conversione e la vita buona nascosta tra le pieghe della Scrittura.

Quale atteggiamento ho io, personalmente, di fronte all’annuncio del Vangelo? Sento che parla a me e interpella una mia “presa di posizione”? Sento dentro di me il desiderio, ma anche la fatica, di muovere i passi giusti, quelli indicati dallo stesso Gesù?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.