La Parola che conta: Mercoledì 10 ottobre 2012

EPISTOLA
Seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo 3, 10-17

Carissimo, tu mi hai seguito da vicino nell’insegnamento, nel modo di vivere, nei progetti, nella fede, nella magnanimità, nella carità, nella pazienza, nelle persecuzioni, nelle sofferenze. Quali cose mi accaddero ad Antiòchia, a Icònio e a Listra! Quali persecuzioni ho sofferto! Ma da tutte mi ha liberato il Signore! E tutti quelli che vogliono rettamente vivere in Cristo Gesù saranno perseguitati. Ma i malvagi e gli impostori andranno sempre di male in peggio, ingannando gli altri e ingannati essi stessi. Tu però rimani saldo in quello che hai imparato e che credi fermamente. Conosci coloro da cui lo hai appreso e conosci le sacre Scritture fin dall’infanzia: queste possono istruirti per la salvezza, che si ottiene mediante la fede in Cristo Gesù. Tutta la Scrittura, ispirata da Dio, è anche utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.

SALMO
Sal 18 (19)

® La legge del Signore è perfetta, rende saggio il semplice.

La legge del Signore è perfetta, rinfranca l’anima;

la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.
I precetti del Signore sono retti, fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido, illumina gli occhi. ®

Il timore del Signore è puro, rimane per sempre;

i giudizi del Signore sono fedeli, sono tutti giusti,
più preziosi dell’oro, di molto oro fino,
più dolci del miele e di un favo stillante. ®

Anche il tuo servo ne è illuminato,

per chi li osserva è grande il profitto.
Assolvimi dai peccati nascosti. ®

Anche dall’orgoglio salva il tuo servo.

Ti siano gradite le parole della mia bocca;
davanti a te i pensieri del mio cuore,
Signore, mia roccia e mio redentore. ®

 

VANGELO

Lettura del Vangelo secondo Luca 21, 20-24

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in città; quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che è stato scritto si compia. In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti».

 

Quale senso e significato ha l’avvertimento di Gesù su Gerusalemme e la sua futura caduta? Sono parole dure, decise, profetiche e “apocalittiche”. Dentro di esse ci sta una proccupazione e un amore: una preoccupazione per tutti quelli che a causa della corruzione del cuore hanno fatto della Città Santa un talismano, un simbolo di potere umano e non lo sgabello del trono dell’Altissimo; un amore appassionato per il vero cuore di Gerusalemme, il suo tempio e il destino di compimento delle promesse divine scritto nel nome, “Città della Pace”.

Anche il cammino del discepolo può incontrare difficoltà, come ricorda Paolo a Timoteo: ma di fronte ad esse occorre rimanere saldi, “ancorati” alla vera roccia della fede, al Signore Gesù e, insieme, condividere la difficoltà delle prove. Ecco perché Gesù non ha camminato da solo, ma ha scelto alcuni perché stessero con Lui, sempre!

Impariamo a custodire dentro di noi la Verità della nostra vita e la bellezza di camminare insieme, perché Lui è con noi e noi siamo con Lui!

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