La Parola che conta: Venerdì 13 settembre 2024 (rito ambrosiano)
Venerdì della settimana della II Domenica dopo il martirio di san Giovanni il Precursore
Memoria di san Giovanni Crisostomo, vescovo e dottore della Chiesa
LETTURA 1Pt 4, 12-19
Lettura della prima lettera di san Pietro apostolo
Carissimi, non meravigliatevi della persecuzione che, come un incendio, è scoppiata in mezzo a voi per mettervi alla prova, come se vi accadesse qualcosa di strano. Ma, nella misura in cui partecipate alle sofferenze di Cristo, rallegratevi perché anche nella rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare. Beati voi, se venite insultati per il nome di Cristo, perché lo Spirito della gloria, che è Spirito di Dio, riposa su di voi. Nessuno di voi abbia a soffrire come omicida o ladro o malfattore o delatore. Ma se uno soffre come cristiano, non ne arrossisca; per questo nome, anzi, dia gloria a Dio. È questo il momento in cui ha inizio il giudizio a partire dalla casa di Dio; e se incomincia da noi, quale sarà la fine di quelli che non obbediscono al vangelo di Dio? E se il giusto a stento si salverà, che ne sarà dell’empio e del peccatore? Perciò anche quelli che soffrono secondo il volere di Dio, consegnino la loro vita al Creatore fedele, compiendo il bene.
SALMO Sal 10 (11)
Mio rifugio è il Signore.
Nel Signore mi sono rifugiato.
Come potete dirmi:
«Fuggi come un passero verso il monte»?
Ecco, i malvagi tendono l’arco,
aggiustano la freccia sulla corda
per colpire nell’ombra i retti di cuore. R
Quando sono scosse le fondamenta,
il giusto che cosa può fare?
Ma il Signore sta nel suo tempio santo,
il Signore ha il trono nei cieli.
I suoi occhi osservano attenti,
le sue pupille scrutano l’uomo. R
Il Signore scruta giusti e malvagi,
egli odia chi ama la violenza.
Brace, fuoco e zolfo farà piovere sui malvagi;
vento bruciante toccherà loro in sorte.
Giusto è il Signore, ama le cose giuste;
gli uomini retti contempleranno il suo volto. R
VANGELO Lc 17, 22-25
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai discepoli: «Verranno giorni in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: “Eccolo là”, oppure: “Eccolo qui”; non andateci, non seguiteli. Perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo all’altro del cielo, così sarà il Figlio dell’uomo nel suo giorno. Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazione».
Partecipare alle sofferenze di Cristo: Pietro rassicura i cristiani di allora, come quelli di oggi, che seguire Gesù è mettere in conto anche persecuzione a causa della propria fede; così come Gesù patì, anche i suoi discepoli patiscono ma non per il male commesso, per il bene testimoniato che infastidisce il mondo e i suoi poteri, il mondo e le sue logiche, appunto, mondane. E’ difficile rispondere al male con il bene, ma abbiamo l’aiuto dello Spirito di fortezza e di perseveranza: “anche quelli che soffrono secondo il volere di Dio, consegnino la loro vita al Creatore fedele, compiendo il bene”.
“I giorni del Figlio dell’uomo”: è un’espressione strana, a noi enigmatica. Già la menzione di “Figlio dell’uomo”, contenuta nel Primo Testamento, descrive una persona che è servo di Dio con alcune determinate caratteristiche e che è riconosciuta nel Nuovo Testamento in Gesù. Quali giorni sono quelli del Figlio dell’uomo? Probabilmente i giorni nei quali Egli si rivela ma non nella pienezza, quasi “a spot”. Quello che è certo è che “è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazione”: la salvezza passa dalla porta stretta della sofferenza e del rifiuto anche per Gesù.
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