La Parola che conta: Giovedì 12 settembre 2024 (rito ambrosiano)
Giovedì della settimana della II Domenica dopo il martirio di san Giovanni il Precursore
Memoria del santo Nome della B.V. Maria
LETTURA 1Pt 4, 1-11
Lettura della prima lettera di san Pietro apostolo
Carissimi, avendo Cristo sofferto nel corpo, anche voi dunque armatevi degli stessi sentimenti. Chi ha sofferto nel corpo ha rotto con il peccato, per non vivere più il resto della sua vita nelle passioni umane, ma secondo la volontà di Dio. È finito il tempo trascorso nel soddisfare le passioni dei pagani, vivendo nei vizi, nelle cupidigie, nei bagordi, nelle orge, nelle ubriachezze e nel culto illecito degli idoli. Per questo trovano strano che voi non corriate insieme con loro verso questo torrente di perdizione, e vi oltraggiano. Ma renderanno conto a colui che è pronto a giudicare i vivi e i morti. Infatti anche ai morti è stata annunciata la buona novella, affinché siano condannati, come tutti gli uomini, nel corpo, ma vivano secondo Dio nello Spirito. La fine di tutte le cose è vicina. Siate dunque moderati e sobri, per dedicarvi alla preghiera. Soprattutto conservate tra voi una carità fervente, perché la carità copre una moltitudine di peccati. Praticate l’ospitalità gli uni verso gli altri, senza mormorare. Ciascuno, secondo il dono ricevuto, lo metta a servizio degli altri, come buoni amministratori della multiforme grazia di Dio. Chi parla, lo faccia con parole di Dio; chi esercita un ufficio, lo compia con l’energia ricevuta da Dio, perché in tutto sia glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo, al quale appartengono la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen!
SALMO Sal 72 (73)
Quanto è buono Dio con i puri di cuore!
Io per poco non inciampavo,
quasi vacillavano i miei passi,
perché ho invidiato i prepotenti,
vedendo il successo dei malvagi. R
Quando era amareggiato il mio cuore
e i miei reni trafitti dal dolore,
io ero insensato e non capivo,
stavo davanti a te come una bestia. R
Ma io sono sempre con te:
tu mi hai preso per la mano destra.
Mi guiderai secondo i tuoi disegni
e poi mi accoglierai nella gloria. R
VANGELO Lc 17, 11-19
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Lungo il cammino verso Gerusalemme, il Signore Gesù attraversava la Samaria e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano. Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».
Le raccomandazioni di Pietro ai destinatari della sua lettera in questa parte finale sono tutte tese a un tempo nel quale si credeva imminente il ritorno del Signore e dunque si appellava alla buona condotta di quella vita nuova nata dallo Spirito che porta frutti di buone opere allontanandosi dalle opere inique e pericolosamente dedite a soddisfare desideri mondani e carnali. Ma c’è di più: l’Apostolo ricorda come la carità, nata dalla radice della fede e della speranza, copre una moltitudine di peccati ed è capace lei stessa di produrre quei frutti dello Spirito che sono necessari alla vita di grazia, alla vita di fede.
Tutti possono essere salvati per fede, ma non tutto riconoscono di essere salvati grazie ad essa e dunque non tutti ringraziamo il Signore per i prodigi che ha compiuto e continuamente compie: lo stesso Gesù non discrimina nessuno ma rileva come solamente uno su dieci, straniero, è tornato a ringraziarlo per quanto ha compito per lui. Il miglior atteggiamento nei confronti del Signore è sempre quello del ringraziamento.
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