La Parola che conta: Mercoledì 11 settembre 2024 (rito ambrosiano)
Mercoledì della settimana della II Domenica dopo il martirio di san Giovanni il Precursore
Memoria facoltativa dei santi Proto e Giacinto, martiri
LETTURA 1Pt 3, 18-22
Lettura della prima lettera di san Pietro apostolo
Carissimi, Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nel corpo, ma reso vivo nello spirito. E nello spirito andò a portare l’annuncio anche alle anime prigioniere, che un tempo avevano rifiutato di credere, quando Dio, nella sua magnanimità, pazientava nei giorni di Noè, mentre si fabbricava l’arca, nella quale poche persone, otto in tutto, furono salvate per mezzo dell’acqua. Quest’acqua, come immagine del battesimo, ora salva anche voi; non porta via la sporcizia del corpo, ma è invocazione di salvezza rivolta a Dio da parte di una buona coscienza, in virtù della risurrezione di Gesù Cristo. Egli è alla destra di Dio, dopo essere salito al cielo e aver ottenuto la sovranità sugli angeli, i Principati e le Potenze.
SALMO Sal 83 (84)
Beato l’uomo che in te confida, Signore.
Guarda, o Dio, colui che è il nostro scudo,
guarda il volto del tuo consacrato.
Sì, è meglio un giorno nei tuoi atri
che mille nella mia casa. R
Stare sulla soglia della casa del mio Dio
è meglio che abitare nelle tende dei malvagi.
Perché sole e scudo è il Signore Dio. R
Il Signore concede grazia e gloria,
non rifiuta il bene a chi cammina nell’integrità.
Signore degli eserciti,
beato l’uomo che in te confida. R
VANGELO Lc 17, 7-10
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stringiti le vesti ai fianchi e servimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».
Il mistero della morte e risurrezione di Cristo comprende anche la sua missione agli inferi, cioè la liberazione delle anime che attendevano il Messia e Salvatore e sono morte prima della sua venuta: Pietro rilegge la storia della salvezza comprendendo questo passaggio importante perché la redenzione di Gesù copre tutta la storia facendola storia della salvezza. Anche noi siamo coinvolti in questa storia grazie alla fede e al battesimo, primo dei sacramenti, che opera la salvezza e ci introduce in quella vita spirituale che è dono di Gesù e comunione con il Padre.
Uno degli atteggiamenti che nascono da una vita spirituale vera è quello descritto da Gesù nel Vangelo: essere servi inutili, essere coloro che fanno quanto devono fare. Ma chiariamo subito: essere servi inutili significa spiritualmente non montare in superbia o credere che solamente con le mie opere possa salvarmi e “meritare” un premio! Il proprio dovere, legato al proprio stato di vita, è quello di servire nel mondo e nel contesto in cui sono proprio come farebbe Gesù: la gratitudine più grande è quella della nostra coscienza che, se retta e pronta ad ascoltare la voce di Dio che risuona in essa, ci conduce là dove dobbiamo andare e ci permette di fare quanto dobbiamo fare secondo la volontà di Dio.
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