La Parola che conta: Lunedì 2 settembre 2024 (rito ambrosiano)

Lunedì della settimana della I Domenica dopo il martirio di san Giovanni il Precursore

2 Settembre 2024

LETTURA 1Pt 1, 1-12
Lettura della prima lettera di san Pietro apostolo

Pietro, apostolo di Gesù Cristo, ai fedeli che vivono come stranieri, dispersi nel Ponto, nella Galazia, nella Cappadòcia, nell’Asia e nella Bitinia, scelti secondo il piano stabilito da Dio Padre, mediante lo Spirito che santifica, per obbedire a Gesù Cristo e per essere aspersi dal suo sangue: a voi grazia e pace in abbondanza. Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che nella sua grande misericordia ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, per un’eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce. Essa è conservata nei cieli per voi, che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, in vista della salvezza che sta per essere rivelata nell’ultimo tempo. Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere, per un po’ di tempo, afflitti da varie prove, affinché la vostra fede, messa alla prova, molto più preziosa dell’oro – destinato a perire e tuttavia purificato con fuoco – torni a vostra lode, gloria e onore quando Gesù Cristo si manifesterà. Voi lo amate, pur senza averlo visto e ora, senza vederlo, credete in lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa, mentre raggiungete la mèta della vostra fede: la salvezza delle anime. Su questa salvezza indagarono e scrutarono i profeti, che preannunciavano la grazia a voi destinata; essi cercavano di sapere quale momento o quali circostanze indicasse lo Spirito di Cristo che era in loro, quando prediceva le sofferenze destinate a Cristo e le glorie che le avrebbero seguite. A loro fu rivelato che, non per se stessi, ma per voi erano servitori di quelle cose che ora vi sono annunciate per mezzo di coloro che vi hanno portato il Vangelo mediante lo Spirito Santo, mandato dal cielo: cose nelle quali gli angeli desiderano fissare lo sguardo.

SALMO Sal 144 (145)

Una generazione narri all’altra la bontà del Signore.

Grande è il Signore e degno di ogni lode;
senza fine è la sua grandezza.
Una generazione narra all’altra le tue opere,
annuncia le tue imprese.
Il glorioso splendore della tua maestà
e le tue meraviglie voglio meditare. R

Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza,
per far conoscere agli uomini le tue imprese
e la splendida gloria del tuo regno. R

Il tuo regno è un regno eterno,
il tuo dominio si estende per tutte le generazioni.
Giusto è il Signore in tutte le sue vie
e buono in tutte le sue opere.
Canti la mia bocca la lode del Signore
e benedica ogni vivente il suo santo nome,
in eterno e per sempre. R

VANGELO Lc 15, 8-10
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto”. Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».

Rigenerati mediante la risurrezione di Gesù, la fede come dono e come lotta, la méta che è la salvezza eterna e la vita eterna: Pietro inizia la sua prima lettera andando direttamente al centro della fede e della speranza cristiana. Il mistero di Dio che si rivela in Gesù Cristo ha suscitato in chi lo ha incontrato il credere nella sua testimonianza e anche a chi non ha visto direttamente Gesù ha suscitato nello Spirito lo stesso dono della fede: noi facciamo parte di questa generazione di credenti che, attraverso la testimonianza ininterrotta tramandata a partire dagli Apostoli, ci ha parlato e fatto vedere il Signore, la sua salvezza, la fede.

“Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte”: la frase conclusiva del brano evangelico di oggi ci porta direttamente davanti al mistero di Dio laddove, appunto, la festa è per chi ritorna a Lui con tutto il cuore perché, convertirsi, significa esattamente questo, tornare figli amati dal Padre che ama attraverso Gesù e lo Spirito santo.

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