La Parola che conta: Sabato 17 agosto 2024 (rito ambrosiano)
Sabato della settimana della XII Domenica dopo Pentecoste
Memoria di san Massimiliano Maria Kolbe, sacerdote e martire
LETTURA Dt 7, 6-14a
Lettura del libro del Deuteronomio
In quei giorni. Mosè disse: «Tu sei un popolo consacrato al Signore, tuo Dio: il Signore, tuo Dio, ti ha scelto per essere il suo popolo particolare fra tutti i popoli che sono sulla terra. Il Signore si è legato a voi e vi ha scelti, non perché siete più numerosi di tutti gli altri popoli – siete infatti il più piccolo di tutti i popoli –, ma perché il Signore vi ama e perché ha voluto mantenere il giuramento fatto ai vostri padri: il Signore vi ha fatti uscire con mano potente e vi ha riscattati liberandovi dalla condizione servile, dalla mano del faraone, re d’Egitto. Riconosci dunque il Signore, tuo Dio: egli è Dio, il Dio fedele, che mantiene l’alleanza e la bontà per mille generazioni con coloro che lo amano e osservano i suoi comandamenti, ma ripaga direttamente coloro che lo odiano, facendoli perire; non concede una dilazione a chi lo odia, ma lo ripaga direttamente. Osserverai, dunque, mettendoli in pratica, i comandi, le leggi e le norme che oggi ti prescrivo. Se avrete dato ascolto a queste norme e se le avrete osservate e messe in pratica, il Signore, tuo Dio, conserverà per te l’alleanza e la bontà che ha giurato ai tuoi padri. Egli ti amerà, ti benedirà, ti moltiplicherà; benedirà il frutto del tuo seno e il frutto del tuo suolo: il tuo frumento, il tuo mosto e il tuo olio, i parti delle tue vacche e i nati del tuo gregge, nel paese che ha giurato ai tuoi padri di darti. Tu sarai benedetto più di tutti i popoli».
SALMO Sal 95 (96)
Popoli tutti, date gloria al Signore!
Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
date al Signore la gloria del suo nome.
Portate offerte ed entrate nei suoi atri. R
Prostratevi al Signore nel suo atrio santo.
Tremi davanti a lui tutta la terra.
Dite tra le genti: «Il Signore regna!».
È stabile il mondo, non potrà vacillare!
Egli giudica i popoli con rettitudine. R
Gioiscano i cieli, esulti la terra,
risuoni il mare e quanto racchiude;
davanti al Signore che viene:
sì, egli viene a giudicare la terra;
giudicherà il mondo con giustizia
e nella sua fedeltà i popoli. R
EPISTOLA Ef 2, 19-22
Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini
Fratelli, voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù. In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito.
VANGELO Mt 15, 21-28
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo
In quel tempo. Partito di là, il Signore Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidone. Ed ecco, una donna cananea, che veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola. Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele». Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». «È vero, Signore – disse la donna –, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni». Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita.
Le ultime parole di Mosè sono dedicate al ricordo al popolo di Dio della sua “elezione” in mezzo a tutti gli altri popoli: un’elezione non per merito ma, diciamo noi discepoli della Nuova Alleanza, per grazia, cioè per dono gratuito e scelta gratuita di Dio. Questa scelta ha delle conseguenze che impegnano anzitutto il Signore nella fedeltà e nella guida, ma non lasciano indifferente anche il popolo di Dio: viene chiesto di ricordare tale scelta, di essere a sua volta fedele nel custodire e mettere il pratica la legge divina così da poter essere segno nel mondo della stessa presenza divina.
Paolo agli Efesini ricorda come Gesù abbia operato quel “salto di qualità” diventando pietra d’angolo facendo diventare ogni discepolo concittadino dei santi e familiare di Dio grazie alla testimonianza di apostoli e profeti che non hanno mai cessato di guardare al Cristo. Se saremo consapevoli e docili in questa opera spirituale dove il Signore agisce, anche noi veniamo edificati insieme “per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito”.
Sembra strano l’atteggiamento di Gesù di fronte a questa donna cananea che implora la liberazione dallo spirito impuro per la figlia: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele». Anche i discepoli, più per levarsela di torno che per altro, cercano di convincere Gesù ad esaudirla; solamente la donna, con fermezza, coraggio e umiltà si rivolge al Signore e, rispondendogli quasi replicando, mette in campo tutta la sua fede: e qui Gesù si convince, guardandole nel cuore, perché le riconosce una grandezza della fiducia in Lui che non aveva ancora visto nei suoi discepoli. Che cosa compie il miracolo? L’incontro tra la grande fede della donna (pur donna, pur sola e pur straniera) e l’intenzione di Gesù a liberare la figlia dal nemico.
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