La Parola che conta: Venerdì 5 ottobre 2012
EPISTOLA
Seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo 2, 8-15
Carissimo, / ricòrdati di Gesù Cristo, / risorto dai morti, / discendente di Davide, / come io annuncio nel mio Vangelo, / per il quale soffro / fino a portare le catene come un malfattore. Ma la parola di Dio non è incatenata! Perciò io sopporto ogni cosa per quelli che Dio ha scelto, perché anch’essi raggiungano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna. Questa parola è degna di fede: / Se moriamo con lui, con lui anche vivremo; / se perseveriamo, con lui anche regneremo; / se lo rinneghiamo, lui pure ci rinnegherà; / se siamo infedeli, lui rimane fedele, / perché non può rinnegare se stesso. Richiama alla memoria queste cose, scongiurando davanti a Dio che si evitino le vane discussioni, le quali non giovano a nulla se non alla rovina di chi le ascolta. Sfòrzati di presentarti a Dio come una persona degna, un lavoratore che non deve vergognarsi e che dispensa rettamente la parola della verità.
SALMO
Sal 93 (94)
® Beato l’uomo che tu istruisci, Signore.
Intendete, ignoranti del popolo:
stolti, quando diventerete saggi?
Chi ha formato l’orecchio, forse non sente?
Chi ha plasmato l’occhio, forse non vede?
Il Signore conosce i pensieri dell’uomo:
non sono che un soffio. ®
Beato l’uomo che tu castighi, Signore,
e a cui insegni la tua legge,
per dargli riposo nei giorni di sventura;
poiché il Signore non respinge il suo popolo
e non abbandona la sua eredità. ®
Quando dicevo: «Il mio piede vacilla»,
la tua fedeltà, Signore, mi ha sostenuto.
Si avventano contro la vita del giusto
e condannano il sangue innocente.
Ma il Signore è il mio baluardo,
roccia del mio rifugio è il mio Dio. ®
VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Luca 20, 45-47
In quel tempo. Mentre tutto il popolo ascoltava, il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Guardatevi dagli scribi, che vogliono passeggiare in lunghe vesti e si compiacciono di essere salutati nelle piazze, di avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti; divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».
Tutto sulla Parola questa proposta di oggi della Scrittura: quanto è importante sentirne il gusto e la forza che sostiene il cammino e orienta le scelte quotidiane e grandi della vita. Senza dimenticare il suo centro: è l’esperienza di Gesù Cristo, Figlio del Padre, e della sua vita di dono, prova, passione, morte, risurrezione che è fondamentale per credere in Lui e nella sua missione.
Bella anche l’espressione di San Paolo: “La Parola di Dio non è incatenata!”. Quante volte, invece, noi la leghiamo oppire non ne teniamo conto? Quanto questa Parola davvero è presente nella nostra vita e, piano piano, ci guida formando in noi l’abito spirituale che sostiene e riveste ogni parola, gesto, azione esterna?
Non ci capiti come quegli scribi “bacchettati” dal Maestro: l’apparenza, la gloria e il riconoscimento del mondo non valgono a nulla perché è davvero beato chi si lascia istruire dal Signore.
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