La Parola che conta: Sabato 6 luglio 2024 (rito ambrosiano)

Sabato della settimana della VI Domenica dopo Pentecoste

Memoria facoltativa di santa Maria Goretti, martire

LETTURA Nm 3, 5-13
Lettura del libro dei Numeri

In quei giorni. Il Signore parlò a Mosè e disse: «Fa’ avvicinare la tribù dei leviti e presentala al sacerdote Aronne, perché sia al suo servizio. Essi assumeranno l’incarico suo e quello di tutta la comunità nei confronti della tenda del convegno, prestando servizio alla Dimora. E custodiranno tutti gli arredi della tenda del convegno e assumeranno l’incarico degli Israeliti, prestando servizio alla Dimora. Assegnerai i leviti ad Aronne e ai suoi figli: saranno affidati completamente a lui da parte degli Israeliti. Tu incaricherai Aronne e i suoi figli di esercitare il sacerdozio; il profano che vi si accosterà sarà messo a morte». Il Signore parlò a Mosè e disse: «Ecco, io ho scelto i leviti tra gli Israeliti al posto di ogni primogenito che nasce per primo dal seno materno tra gli Israeliti; i leviti saranno miei, perché ogni primogenito è mio. Quando io colpii tutti i primogeniti in terra d’Egitto, io consacrai a me in Israele ogni primogenito, sia dell’uomo sia del bestiame; essi mi apparterranno. Io sono il Signore».

SALMO Sal 94 (95)

Venite, adoriamo il Signore.

Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce. R

Se ascoltaste oggi la sua voce!
«Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere». R

Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia. R

EPISTOLA Eb 7, 23-28
Lettera agli Ebrei

Fratelli, i leviti sono diventati sacerdoti in gran numero, perché la morte impediva loro di durare a lungo. Cristo invece, poiché resta per sempre, possiede un sacerdozio che non tramonta. Perciò può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio: egli infatti è sempre vivo per intercedere a loro favore. Questo era il sommo sacerdote che ci occorreva: santo, innocente, senza macchia, separato dai peccatori ed elevato sopra i cieli. Egli non ha bisogno, come i sommi sacerdoti, di offrire sacrifici ogni giorno, prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo: lo ha fatto una volta per tutte, offrendo se stesso. La Legge infatti costituisce sommi sacerdoti uomini soggetti a debolezza; ma la parola del giuramento, posteriore alla Legge, costituisce sacerdote il Figlio, reso perfetto per sempre.

VANGELO Lc 22, 24-30a
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Nacque tra gli apostoli una discussione: chi di loro fosse da considerare più grande. Il Signore Gesù disse: «I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno potere su di esse sono chiamati benefattori. Voi però non fate così; ma chi tra voi è più grande diventi come il più giovane, e chi governa come colui che serve. Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve. Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove e io preparo per voi un regno, come il Padre mio l’ha preparato per me, perché mangiate e beviate alla mia mensa nel mio regno».

La tribù di Levi, la casa di Aronne è consacrata al Signore per il servizio all’altare e al tempio: i verbi utilizzati dal Signore e rivolti a Mosè sono precisi ed esprimono un legame forte, duraturo, di appartenenza reciproca tra l’Altissimo e coloro che lo servono (consacrazione, appartenenza, riserva…).

Gesù il Cristo è il nuovo sommo sacerdote che, a differenza del servizio prestato dall’antica classe sacerdotale, possiede la caratteristica dell’eternità: “resta per sempre” sacerdote e sommo sacerdote. Il testo elenca le caratteristiche del sacerdozio di Cristo: santo, innocente, senza macchia, separato dai peccatori ed elevato sopra i cieli. Tutto questo permette a Gesù e alla sua offerta di essere via per la salvezza operata per tutti quelli che ricorrono a Lui come intercessore presso il Padre.

Lo stile di Gesù e che ha contraddistinto tutta la sua vita è stato quello del servizio: ha dato l’esempio a tutti, ai vicini come ai lontani, in una generosa donazione di se stesso e del tempo dedicato, oltre che al rapporto con il Padre, al prossimo chiunque esso fosse. Nelle poche parole che Gesù rivolge ai suoi che discutono di chi sia il più grande egli prende l’esempio di chi serve a tavola (paragone che allude a tutta la letteratura del Primo Testamento sul banchetto come rivelazione del regno di Dio): egli è il più grande perché fa e lo fa per gli altri.

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