La Parola che conta: Venerdì 5 luglio 2024 (rito ambrosiano)

Venerdì della settimana della VI Domenica dopo Pentecoste

Memoria facoltativa di sant’Antonio Maria Zaccaria, sacerdote

LETTURA Gs 5, 2-12
Lettura del libro di Giosuè

In quel tempo il Signore disse a Giosuè: «Fatti coltelli di selce e fa’ una nuova circoncisione agli Israeliti». Giosuè si fece coltelli di selce e circoncise gli Israeliti al colle dei Prepuzi. La ragione di questa circoncisione praticata da Giosuè è la seguente: tutto il popolo uscito dall’Egitto, i maschi, tutti gli uomini atti alla guerra, erano morti nel deserto dopo l’uscita dall’Egitto. Tutti coloro che erano usciti erano circoncisi, mentre tutti coloro che erano nati nel deserto, dopo l’uscita dall’Egitto, non erano circoncisi. Quarant’anni infatti avevano camminato gli Israeliti nel deserto, finché non fu estinta tutta la generazione degli uomini idonei alla guerra, usciti dall’Egitto; essi non avevano ascoltato la voce del Signore e il Signore aveva giurato di non far loro vedere quella terra che il Signore aveva giurato ai loro padri di darci, terra dove scorrono latte e miele. Al loro posto suscitò i loro figli e Giosuè circoncise costoro; non erano infatti circoncisi, perché non era stata fatta la circoncisione durante il viaggio. Quando si terminò di circoncidere tutti, rimasero a riposo nell’accampamento fino al loro ristabilimento. Allora il Signore disse a Giosuè: «Oggi ho allontanato da voi l’infamia dell’Egitto». Quel luogo si chiama Gàlgala fino ad oggi. Gli Israeliti rimasero accampati a Gàlgala e celebrarono la Pasqua al quattordici del mese, alla sera, nelle steppe di Gerico. Il giorno dopo la Pasqua mangiarono i prodotti della terra, azzimi e frumento abbrustolito in quello stesso giorno. E a partire dal giorno seguente, come ebbero mangiato i prodotti della terra, la manna cessò. Gli Israeliti non ebbero più manna; quell’anno mangiarono i frutti della terra di Canaan.

SALMO Sal 46 (47)

Dio regna su tutte le nazioni.

Popoli tutti, battete le mani!
Acclamate Dio con grida di gioia,
perché terribile è il Signore, l’Altissimo,
grande re su tutta la terra. R

Egli ci ha sottomesso i popoli,
sotto i nostri piedi ha posto le nazioni.
Ha scelto per noi la nostra eredità,
orgoglio di Giacobbe che egli ama. R

Dio regna sulle genti,
Dio siede sul suo trono santo.
I capi dei popoli si sono raccolti
come popolo del Dio di Abramo.
Sì, a Dio appartengono i poteri della terra:
egli è eccelso. R

VANGELO Lc 9, 23-27
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Il Signore Gesù, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso? Chi si vergognerà di me e delle mie parole, di lui si vergognerà il Figlio dell’uomo quando verrà nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi. In verità io vi dico: vi sono alcuni, qui presenti, che non morranno prima di aver visto il regno di Dio».

Due sono i segni che sottolineiamo dal brano di Giobbe: la circoncisione e la cessazione della manna. La circoncisione segna l’appartenenza all’Alleanza di Dio con il suo popolo: viene praticata alla nuova generazione nata durante l’Esodo e ribadisce concretamente l’essere parte del popolo di Dio. La cessazione della manna coincide con le prime raccolte dei frutti della terra: ciò significa che il popolo sta diventando stanziale, sedentario e dunque può provvedere al proprio mantenimento grazie al lavoro della terra.

Seguire Gesù ha le sue esigenze: occorre rinnegare quella parte di noi che la fa da padrone nell’individualismo e nel considerarsi in centro di tutto, occorre con serietà assumersi anche la propria croce e dunque le contrarietà e le prove che la vita riserva, occorre con continuità seguire Gesù perseverando nella sua sequela, occorre mettere in conto di perdere la propria vita perché essa non sia rovinata dall’essere trattenuta, occorre non vergognarsi di essere discepoli di Gesù e portare con coraggio il suo messaggio senza tralasciare anche quelle parti più scomode, occorre mettersi nel cuore che potremo vedere il regno di Dio, la sua presenza reale e misteriosa allo stesso tempo.

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