La Parola che conta: Mercoledì 19 giugno 2024 (rito ambrosiano)
Santi Gervaso e Protaso, martiri
Festa
LETTURA Sap 3, 1-8
Lettura del libro della Sapienza
Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio, nessun tormento li toccherà. Agli occhi degli stolti parve che morissero, la loro fine fu ritenuta una sciagura, la loro partenza da noi una rovina, ma essi sono nella pace. Anche se agli occhi degli uomini subiscono castighi, la loro speranza resta piena d’immortalità. In cambio di una breve pena riceveranno grandi benefici, perché Dio li ha provati e li ha trovati degni di sé; li ha saggiati come oro nel crogiuolo e li ha graditi come l’offerta di un olocausto. Nel giorno del loro giudizio risplenderanno, come scintille nella stoppia correranno qua e là. Governeranno le nazioni, avranno potere sui popoli e il Signore regnerà per sempre su di loro.
SALMO Sal 112 (113)
I cieli narrano la gloria di Dio.
Lodate, servi del Signore,
lodate il nome del Signore.
Dal sorgere del sole al suo tramonto
sia lodato il nome del Signore. R
Su tutte le genti eccelso è il Signore,
più alta dei cieli è la sua gloria.
Chi è come il Signore, nostro Dio,
che siede nell’alto
e si china a guardare
sui cieli e sulla terra? R
Solleva dalla polvere il debole,
dall’immondizia rialza il povero,
per farlo sedere tra i prìncipi,
tra i prìncipi del suo popolo.
Fa abitare nella casa la sterile,
come madre gioiosa di figli. R
EPISTOLA Ef 2, 1-10
Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini
Fratelli, voi eravate morti per le vostre colpe e i vostri peccati, nei quali un tempo viveste, alla maniera di questo mondo, seguendo il principe delle Potenze dell’aria, quello spirito che ora opera negli uomini ribelli. Anche tutti noi, come loro, un tempo siamo vissuti nelle nostre passioni carnali seguendo le voglie della carne e dei pensieri cattivi: eravamo per natura meritevoli d’ira, come gli altri. Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo: per grazia siete salvati. Con lui ci ha anche risuscitato e ci ha fatto sedere nei cieli, in Cristo Gesù, per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù. Per grazia infatti siete salvati mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene. Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone, che Dio ha preparato perché in esse camminassimo.
VANGELO Lc 12, 1b-8
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Il Signore Gesù cominciò a dire anzitutto ai suoi discepoli: «Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia. Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Quindi ciò che avrete detto nelle tenebre sarà udito in piena luce, e ciò che avrete detto all’orecchio nelle stanze più interne sarà annunciato dalle terrazze. Dico a voi, amici miei: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare più nulla. Vi mostrerò invece di chi dovete aver paura: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geènna. Sì, ve lo dico, temete costui. Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: valete più di molti passeri! Io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio».
Il libro della Sapienza ci mette di fronte la realtà dell’uomo giusto e di fede che non tiene conto di quanto vive su questa terra se non in funzione della vita oltre la morte, quella vita che, se vissuta alla ricerca continua della comunione con Dio, troverà il suo compimento nell’eternità.
Il rapporto con il Signore Gesù è fondamentale per poter vivere la fede in maniera corretta e fruttuosa: è la grandezza dell’umile che si appoggia completamente al Dio di Gesù traendo dal rapporto con Lui tutto quanto ha bisogno per poter vivere un’esistenza piena già qui ed ora in attesa del complimento della vita nella comunione piena con la Trinità.
Per chi vive la fede maturando un abbandono sincero a Dio ecco che le parole di Gesù risuonano forti e chiare come indicazione per vivere bene ogni tempo della vita, anche quello più tribolato o difficile. “Siamo oggetto di un amore intramontabile” ebbe a dire il beato Giovanni Paolo I. I martiri sono i testimoni della verità di queste parole.
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