La Parola che conta: Sabato 27 aprile 2024 (rito ambrosiano)

Sabato della IV settimana di Pasqua

Memoria delle Beate Caterina e Giuliana del Sacro Monte di Varese

LETTURA At 11, 27-30
Lettura degli Atti degli Apostoli

In quei giorni. Alcuni profeti scesero da Gerusalemme ad Antiòchia. Uno di loro, di nome Àgabo, si alzò in piedi e annunciò, per impulso dello Spirito, che sarebbe scoppiata una grande carestia su tutta la terra. Ciò che di fatto avvenne sotto l’impero di Claudio. Allora i discepoli stabilirono di mandare un soccorso ai fratelli abitanti nella Giudea, ciascuno secondo quello che possedeva; questo fecero, indirizzandolo agli anziani, per mezzo di Bàrnaba e Saulo.

SALMO Sal 132 (133)

Dove la carità è vera, abita il Signore.
Oppure: Alleluia, alleluia, alleluia.

Ecco, com’è bello e com’è dolce
che i fratelli vivano insieme! R

È come olio prezioso versato sul capo,
che scende sulla barba, la barba di Aronne,
che scende sull’orlo della sua veste. R

È come la rugiada dell’Ermon,
che scende sui monti di Sion.
Perché là il Signore manda la benedizione,
la vita per sempre. R

EPISTOLA 1Cor 12, 27-31; 14, 1a
Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi

Fratelli, voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra. Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poi ci sono i miracoli, quindi il dono delle guarigioni, di assistere, di governare, di parlare varie lingue. Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti maestri? Tutti fanno miracoli? Tutti possiedono il dono delle guarigioni? Tutti parlano lingue? Tutti le interpretano? Desiderate invece intensamente i carismi più grandi. E allora, vi mostro la via più sublime. Aspirate alla carità.

VANGELO Gv 7, 32-36
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo. I farisei udirono che la gente andava dicendo sottovoce queste cose del Signore Gesù. Perciò i capi dei sacerdoti e i farisei mandarono delle guardie per arrestarlo. Gesù disse: «Ancora per poco tempo sono con voi; poi vado da colui che mi ha mandato. Voi mi cercherete e non mi troverete; e dove sono io, voi non potete venire». Dissero dunque tra loro i Giudei: «Dove sta per andare costui, che noi non potremo trovarlo? Andrà forse da quelli che sono dispersi fra i Greci e insegnerà ai Greci? Che discorso è quello che ha fatto: “Voi mi cercherete e non mi troverete”, e: “Dove sono io, voi non potete venire”?».

Spirito di profezia e spirito si carità: sono le due caratteristiche che rileviamo dai pochi versetti del libro degli Atti che ci descrivono come i credenti stanno attenti ai segni dei tempi e cercano di “reagire” per il bene dei fratelli seguendo i comandi del Signore (in questo caso una carestia annunciata e la coseguente carità concreta attivata).

“Aspirate alla carità”: Paolo avverte che prima di ogni funzione, responsabilità, carisma… ci deve essere nel cuore e nell’anima di ogni discepolo di Cristo il desiderio di ricevere e di trasmettere l’amore divino; senza di esso qualsiasi cosa saremo chiamati a fare, dentro e cuori la Chiesa, non saremo in gradi di viverlo nel giusto modo, quello di Gesù che è venuto a servire e non a farsi servire.

La gente ha intuito che in Gesù è nascosto e rivelato un grande mistero, quello del Cristo: così si interroga e interroga, segue e ascolta, è attenta… Gesù avverte che non sarà sempre con loro: la glorificazione e il sacrificio aprono le porte al Signore per il compimento della sua vita e per il ritorno glorioso al Padre. Ma questo non è comprensibile a tutti: i Giudei, per esempio, non comprendono forse perché legati ancora alle loro credenze e concezioni irremovibili: occorre la curiosità e il coraggio di andare oltre i propri schemi e muovere i passo incontro e dietro a Gesù.

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