La Parola che conta: Sabato 8 luglio 2023 (rito ambrosiano)

Sabato della settimana della V Domenica dopo Pentecoste

Memoria di sant’Ampelio

LETTURA Lv 25, 1-17
Lettura del libro del Levitico

In quei giorni. Il Signore parlò a Mosè sul monte Sinai e disse: «Parla agli Israeliti dicendo loro: “Quando entrerete nella terra che io vi do, la terra farà il riposo del sabato in onore del Signore: per sei anni seminerai il tuo campo e poterai la tua vigna e ne raccoglierai i frutti; ma il settimo anno sarà come sabato, un riposo assoluto per la terra, un sabato in onore del Signore. Non seminerai il tuo campo, non poterai la tua vigna. Non mieterai quello che nascerà spontaneamente dopo la tua mietitura e non vendemmierai l’uva della vigna che non avrai potata; sarà un anno di completo riposo per la terra. Ciò che la terra produrrà durante il suo riposo servirà di nutrimento a te, al tuo schiavo, alla tua schiava, al tuo bracciante e all’ospite che si troverà presso di te; anche al tuo bestiame e agli animali che sono nella tua terra servirà di nutrimento quanto essa produrrà. Conterai sette settimane di anni, cioè sette volte sette anni; queste sette settimane di anni faranno un periodo di quarantanove anni. Al decimo giorno del settimo mese, farai echeggiare il suono del corno; nel giorno dell’espiazione farete echeggiare il corno per tutta la terra. Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nella terra per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia. Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo; non farete né semina né mietitura di quanto i campi produrranno da sé, né farete la vendemmia delle vigne non potate. Poiché è un giubileo: esso sarà per voi santo; potrete però mangiare il prodotto che daranno i campi. In quest’anno del giubileo ciascuno tornerà nella sua proprietà. Quando vendete qualcosa al vostro prossimo o quando acquistate qualcosa dal vostro prossimo, nessuno faccia torto al fratello. Regolerai l’acquisto che farai dal tuo prossimo in base al numero degli anni trascorsi dopo l’ultimo giubileo: egli venderà a te in base agli anni di raccolto. Quanti più anni resteranno, tanto più aumenterai il prezzo; quanto minore sarà il tempo, tanto più ribasserai il prezzo, perché egli ti vende la somma dei raccolti. Nessuno di voi opprima il suo prossimo; temi il tuo Dio, poiché io sono il Signore, vostro Dio».

SALMO Sal 98 (99)

Il Signore regna nella sua santa città.

Il Signore regna: tremino i popoli.
Siede in trono sui cherubini: si scuota la terra.
Grande è il Signore in Sion,
eccelso sopra tutti i popoli. R

Lodino il tuo nome grande e terribile.
Egli è santo!
Forza del re è amare il diritto.
Tu hai stabilito ciò che è retto;
diritto e giustizia hai operato in Giacobbe. R

Esaltate il Signore, nostro Dio,
prostratevi davanti alla sua santa montagna,
perché santo è il Signore, nostro Dio! R

EPISTOLA Rm 13, 11-14
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, questo voi farete, consapevoli del momento: è ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché adesso la nostra salvezza è più vicina di quando diventammo credenti. La notte è avanzata, il giorno è vicino. Perciò gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a orge e ubriachezze, non fra lussurie e impurità, non in litigi e gelosie. Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo e non lasciatevi prendere dai desideri della carne.

VANGELO Lc 7, 20-23
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Venuti dal Signore Gesù, i discepoli di Giovanni dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”». In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi. Poi diede loro questa risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: “I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciata la buona notizia”. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».

“Nessuno di voi opprima il suo prossimo; temi il tuo Dio, poiché io sono il Signore, vostro Dio”: si potrebbe riassumere in questa frase il lungo brano del Levitico che descrive l’indizione dell’ano sabbatico, ogni sette anni, e del giubileo ogni cinquanta, due istituti che ricordano al popolo il dono e la provvidenza di Dio e non solamente l’essere artefici con le proprie mani del proprio destino.

“Perciò gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce”: la fede nell’imminente ritorno del Signore, tipico dei tempi apostolici, fa esprimere a Paolo l’urgenza di comportarsi secondo giustizia, speranza, fede e rettitudine. Indossare le armi della luce e abbandonare ciò che non aiuta affatto ad una vita giusta e coerente è l’indicazione autorevole che riceviamo anche noi contemporanei. L’attesa del Signore, imminente o meno, ha bisogno di trovare uomini e donne sempre pronti e preparati a riconoscere i segni della Sua venuta.

La risposta più bella che Gesù può dare ai discepoli di Giovanni sta nel mostrare loro la sua vita, le sue parole e le sue azioni: riconoscere l’opera di Gesù anche nell’oggi è possibile solamente a chi alimenta uno sguardo di fede e ha occhi pronti a non cercare scandali i divisioni, ma azione dello Spirito per la salvezza, spirituale e corporale, dell’uomo.

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