La Parola che conta: Giovedì 15 giugno 2023 (rito ambrosiano)

Giovedì della settimana della II Domenica dopo Pentecoste

Memoria facoltativa del beato Clemente Vismara, sacerdote

LETTURA Es 13, 3a. 11-16
Lettura del libro dell’Esodo

In quei giorni. Mosè disse al popolo: «Quando il Signore ti avrà fatto entrare nella terra del Cananeo, come ha giurato a te e ai tuoi padri, e te l’avrà data in possesso, tu riserverai per il Signore ogni primogenito del seno materno; ogni primo parto del tuo bestiame, se di sesso maschile, lo consacrerai al Signore. Riscatterai ogni primo parto dell’asino mediante un capo di bestiame minuto e, se non lo vorrai riscattare, gli spaccherai la nuca. Riscatterai ogni primogenito dell’uomo tra i tuoi discendenti. Quando tuo figlio un domani ti chiederà: “Che significa ciò?”, tu gli risponderai: “Con la potenza del suo braccio il Signore ci ha fatto uscire dall’Egitto, dalla condizione servile. Poiché il faraone si ostinava a non lasciarci partire, il Signore ha ucciso ogni primogenito nella terra d’Egitto: i primogeniti degli uomini e i primogeniti del bestiame. Per questo io sacrifico al Signore ogni primo parto di sesso maschile e riscatto ogni primogenito dei miei discendenti”. Questo sarà un segno sulla tua mano, sarà un pendaglio fra i tuoi occhi, poiché con la potenza del suo braccio il Signore ci ha fatto uscire dall’Egitto».

SALMO Sal 113B (115)

Benediciamo il Signore, ora e sempre.

Non a noi, Signore, non a noi,
ma al tuo nome da’ gloria,
per il tuo amore, per la tua fedeltà.
Il nostro Dio è nei cieli:
tutto ciò che vuole, egli lo compie. R

I loro idoli sono argento e oro,
opera delle mani dell’uomo
Israele, confida nel Signore:
egli è loro aiuto e loro scudo. R

Il Signore si ricorda di noi, ci benedice:
benedice quelli che temono il Signore,
i piccoli e i grandi.
Vi renda numerosi il Signore, voi e i vostri figli. R

VANGELO Lc 5, 36-38
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai farisei e agli scribi una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo su un vestito vecchio; altrimenti il nuovo lo strappa e al vecchio non si adatta il pezzo preso dal nuovo. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri, si spanderà e gli otri andranno perduti. Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi».

La legge del “riscatto dei primogeniti” serve al popolo d’Israele per ricordare a quale prezzo il Signore Dio li ha liberati e fatti uscire dal paese d’Egitto: una grande potenza ma anche un prezzo altissimo in vite umane. E’ un ricordo perenne che sa di ammonimento.

La parabola di Gesù è detta a farisei e scribi, due categorie di persone che a quei tempi avevano una grande responsabilità educativa nella fede rispetto a tutto il resto del popolo. Vino nuovo in otri nuovi significa accogliere la novità del Vangelo perché al vita si rinnovi, altrimenti si rischia di perdere sia il Vangelo che la vita stessa.

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