La Parola che conta: Giovedì 9 aprile 2023 (rito ambrosiano)
Giovedì della II settimana di Quaresima
GENESI 18, 1-15
Lettura del libro della Genesi
In quei giorni. Il Signore apparve ad Abramo alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all’ingresso della tenda nell’ora più calda del giorno. Egli alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro incontro dall’ingresso della tenda e si prostrò fino a terra, dicendo: «Mio signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passare oltre senza fermarti dal tuo servo. Si vada a prendere un po’ d’acqua, lavatevi i piedi e accomodatevi sotto l’albero. Andrò a prendere un boccone di pane e ristoratevi; dopo potrete proseguire, perché è ben per questo che voi siete passati dal vostro servo». Quelli dissero: «Fa’ pure come hai detto». Allora Abramo andò in fretta nella tenda, da Sara, e disse: «Presto, tre sea di fior di farina, impastala e fanne focacce». All’armento corse lui stesso, Abramo; prese un vitello tenero e buono e lo diede al servo, che si affrettò a prepararlo. Prese panna e latte fresco insieme con il vitello, che aveva preparato, e li porse loro. Così, mentre egli stava in piedi presso di loro sotto l’albero, quelli mangiarono. Poi gli dissero: «Dov’è Sara, tua moglie?». Rispose: «È là nella tenda». Riprese: «Tornerò da te fra un anno a questa data e allora Sara, tua moglie, avrà un figlio». Intanto Sara stava ad ascoltare all’ingresso della tenda, dietro di lui. Abramo e Sara erano vecchi, avanti negli anni; era cessato a Sara ciò che avviene regolarmente alle donne. Allora Sara rise dentro di sé e disse: «Avvizzita come sono, dovrei provare il piacere, mentre il mio signore è vecchio!». Ma il Signore disse ad Abramo: «Perché Sara ha riso dicendo: “Potrò davvero partorire, mentre sono vecchia”? C’è forse qualche cosa d’impossibile per il Signore? Al tempo fissato tornerò da te tra un anno e Sara avrà un figlio». Allora Sara negò: «Non ho riso!», perché aveva paura; ma egli disse: «Sì, hai proprio riso».
SALMO Sal 118 (119), 49-56
La tua parola, Signore, è verità e vita.
Ricòrdati della parola detta al tuo servo,
con la quale mi hai dato speranza.
Questo mi consola nella mia miseria:
la tua promessa mi fa vivere. R
Gli orgogliosi mi insultano aspramente,
ma io non mi allontano dalla tua legge.
Ricordo i tuoi eterni giudizi, o Signore,
e ne sono consolato. R
Mi ha invaso il furore contro i malvagi
che abbandonano la tua legge.
I tuoi decreti sono il mio canto
nella dimora del mio esilio. R
Nella notte ricordo il tuo nome, Signore,
e osservo la tua legge.
Tutto questo mi accade
perché ho custodito i tuoi precetti. R
PROVERBI 7, 1-9. 24-27
Lettura del libro dei Proverbi
Figlio mio, custodisci le mie parole e fa’ tesoro dei miei precetti. Osserva i miei precetti e vivrai, il mio insegnamento sia come la pupilla dei tuoi occhi. Légali alle tue dita, scrivili sulla tavola del tuo cuore. Di’ alla sapienza: «Tu sei mia sorella», e chiama amica l’intelligenza, perché ti protegga dalla donna straniera, dalla sconosciuta che ha parole seducenti. Mentre dalla finestra della mia casa stavo osservando dietro le inferriate, ecco, io vidi dei giovani inesperti, e tra loro scorsi un adolescente dissennato. Passava per la piazza, rasente all’angolo, e s’incamminava verso la casa di lei, all’imbrunire, al declinare del giorno, all’apparire della notte e del buio. Ora, figli, ascoltatemi e fate attenzione alle parole della mia bocca. Il tuo cuore non si volga verso le sue vie, non vagare per i suoi sentieri, perché molti ne ha fatti cadere trafitti ed erano vigorose tutte le sue vittime. Strada del regno dei morti è la sua casa, che scende nelle dimore della morte.
VANGELO Mt 6, 1-6
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo
In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».
I Padri della Chiesa hanno da sempre visto in queste tre persone che fanno visita ad Abramo la profetica rivelazione del Dio Trinità. I tre messaggeri portano ad Abramo, che li accoglie con premurosa attenzione e generosità nell’ora più insolita del giorno, un messaggio importantissimo: la moglie Sara, incredula, partorirà un figlio maschio, quel figlio della promessa e dell’alleanza per il quale davvero si può esclamare con stupore che nulla è impossibile a Dio, nemmeno non esaudire il desiderio di fecondità di questi due sposi.
Vedere, sentire, giudicare come il Signore e la sua sapienza suggeriscono: é questo quello che i versetti dei proverbi ci indicano come cammino sicuro. Bella è anche l’immagine dell’adolescente dissennato che, quatto quatto, va dalla svergognata, immagini che dicono come il nostro cuore anche se carico di anni conosce sempre la lusinga del peccato, del tradimento, delle malìe… meno male che nessuno, se non il Signore misericordioso, conosce cosa si muove a volte dentro di noi!
Praticare la giustizia, fare l’elemosina e pregare sono tre elementi tipici del cammino di Quaresima. Oggi Gesù ci mette di fronte ancora una volta alla esigenza della fedeltà al Vangelo: praticare la giustizia cercandone la via più alta, fare l’elemosina senza essere visti, pregare nel segreto della nostra camera ci indicano stili preziosi per rimanere nella verità della Fede.
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