La Parola che conta: Venerdì 17 febbraio 2023 (rito ambrosiano)

Venerdì della settimana della penultima Domenica dopo l’Epifania

Memoria facoltativa dei Sette Fondatori dell’Ordine dei servi della B.V. Maria

ALL’INGRESSO
Dalla mia angoscia ho invocato il Signore
ed egli mi ha ascoltato.
Ho gridato dal fondo dell’abisso e tu, o Dio,
hai udito la mia voce.
So che tu sei un Dio clemente,
paziente e misericordioso,
e perdoni nostri peccati.

LETTURA Sap 15, 1-5; 19, 22
Lettura del libro della Sapienza

Tu, nostro Dio, sei buono e veritiero, sei paziente e tutto governi secondo misericordia. Anche se pecchiamo, siamo tuoi, perché conosciamo la tua potenza; ma non peccheremo più, perché sappiamo di appartenerti. Conoscerti, infatti, è giustizia perfetta, conoscere la tua potenza è radice d’immortalità. Non ci indusse in errore né l’invenzione umana di un’arte perversa, né il lavoro infruttuoso di coloro che disegnano ombre, immagini imbrattate di vari colori, la cui vista negli stolti provoca il desiderio, l’anelito per una forma inanimata di un’immagine morta. In tutti i modi, o Signore, hai reso grande e glorioso il tuo popolo e non hai dimenticato di assisterlo in ogni momento e in ogni luogo.

SALMO Sal 45 (46)

Nostro rifugio è il Dio di Giacobbe.

Dio è per noi rifugio e fortezza,
aiuto infallibile si è mostrato nelle angosce.
Perciò non temiamo se trema la terra,
se vacillano i monti nel fondo del mare.
Fremano, si gonfino le sue acque,
si scuotano i monti per i suoi flutti. R

Un fiume e i suoi canali rallegrano la città di Dio,
la più santa delle dimore dell’Altissimo.
Dio è in mezzo ad essa: non potrà vacillare.
Dio la soccorre allo spuntare dell’alba.
Fremettero le genti, vacillarono i regni;
egli tuonò: si sgretolò la terra. R

Il Signore degli eserciti è con noi,
nostro baluardo è il Dio di Giacobbe.
Venite, vedete le opere del Signore,
egli ha fatto cose tremende sulla terra. R

VANGELO Mc 11, 27-33
✠ Lettura del Vangelo secondo Marco
In quel tempo. Il Signore Gesù e i suoi discepoli andarono di nuovo a Gerusalemme. E, mentre Gesù camminava nel tempio, vennero da lui i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani e gli dissero: «Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l’autorità di farle?». Ma Gesù disse loro: «Vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi». Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”. Diciamo dunque: “Dagli uomini”?». Ma temevano la folla, perché tutti ritenevano che Giovanni fosse veramente un profeta. Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo». E Gesù disse loro: «Neanche io vi dico con quale autorità faccio queste cose».

“Conoscerti, infatti, è giustizia perfetta, conoscere la tua potenza è radice d’immortalità”: la conoscenza e la confidenza con Dio garantisce, nella libertà personale, di avere una guida e un riferimento sicuro per poter agire, pensare e desiderare seguendo criteri di giustizia. La gloria di Dio, come affermava Ireneo di Lione, è l’uomo vivente che rimane nella luce della rivelazione divina e si abbevera alla giustizia e alla sapienza dell’Altissimo.

Decidersi per il Signore Gesù è fondamentale per accoglierLo, accogliere la sua vita, il suo insegnamento, la sua guida. Non bisogna, davanti a Lui, usare ragionamenti faziosi, di convenienza, “politici” proprio come hanno fatto i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani: la indisponibilità a lasciarsi sorprendere dal Maestro è precludere l’opera di Dio padre nella propria vita.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.