La Parola che conta: Martedì 7 febbraio 2023

Martedì della settimana della V Domenica dopo l’Epifania

Memoria delle sante Perpetua e Felicita, martiri

LETTURA Sir 28, 1-7
Lettura del libro del Siracide

Chi si vendica subirà la vendetta del Signore, il quale tiene sempre presenti i suoi peccati. Perdona l’offesa al tuo prossimo e per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati. Un uomo che resta in collera verso un altro uomo, come può chiedere la guarigione al Signore? Lui che non ha misericordia per l’uomo suo simile, come può supplicare per i propri peccati? Se lui, che è soltanto carne, conserva rancore, chi espierà per i suoi peccati? Ricòrdati della fine e smetti di odiare, della dissoluzione e della morte e resta fedele ai comandamenti. Ricorda i precetti e non odiare il prossimo, ricorda l’alleanza dell’Altissimo e dimentica gli errori altrui.

SALMO Sal 33 (34)

Venite, figli, ascoltatemi:
vi insegnerò il timore del Signore.

Chi è l’uomo che desidera la vita
e ama i giorni in cui vedere il bene?
Custodisci la lingua dal male,
le labbra da parole di menzogna.
Sta’ lontano dal male e fa’ il bene,
cerca e persegui la pace. R

Gli occhi del Signore sui giusti,
i suoi orecchi al loro grido di aiuto.
Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo.
Gridano e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce.
Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti. R

Molti sono i mali del giusto,
ma da tutti lo libera il Signore.
Custodisce tutte le sue ossa:
neppure uno sarà spezzato.
Il male fa morire il malvagio
e chi odia il giusto sarà condannato.
Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;
non sarà condannato chi in lui si rifugia. R

VANGELO Mc 7, 31-37
✠ Lettura del Vangelo secondo Marco
In quel tempo. Uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidone, il Signore Gesù venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».

“Un uomo che resta in collera verso un altro uomo, come può chiedere la guarigione al Signore?”: basta questa domanda provocatoria contenuta nel brano odierno del Siracide per riassumerne il senso. Gesù diverso tempo dopo le farà eco raccomandandosi di andare a riconciliarsi con il fratello prima di presentare la propria offerta al tempio del Signore.

C’è sempre folla intorno a Gesù in questa fase della sua vita; e da questa folla qualcuno ogni tanto si stacca perché viene di sua spontanea volontà, oppure come in questo caso viene condotto. I gesti e le parole di Gesù sono quelle di chi si prede cura e ha cuore la guarigione e la salvezza del fratello o della sorella. Colpisce come egli raccomandi di non parlare a nessuno della guarigione: ma come sarà mai possibile tacere un così grande dono? Anche lo stupore può condurre ad interrogarsi su chi è davvero Gesù.

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