La Parola che conta: Mercoledì 25 gennaio 2023 (rito ambrosiano)
Conversione di san Paolo, apostolo
LETTURA At 9, 1-18
Lettura degli Atti degli Apostoli
In quei giorni. Saulo, spirando ancora minacce e stragi contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damasco, al fine di essere autorizzato a condurre in catene a Gerusalemme tutti quelli che avesse trovato, uomini e donne, appartenenti a questa Via. E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all’improvviso lo avvolse una luce dal cielo e, cadendo a terra, udì una voce che gli diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perséguiti?». Rispose: «Chi sei, o Signore?». Ed egli: «Io sono Gesù, che tu perséguiti! Ma tu àlzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare». Gli uomini che facevano il cammino con lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce, ma non vedendo nessuno. Saulo allora si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damasco. Per tre giorni rimase cieco e non prese né cibo né bevanda. C’era a Damasco un discepolo di nome Anania. Il Signore in una visione gli disse: «Anania!». Rispose: «Eccomi, Signore!». E il Signore a lui: «Su, va’ nella strada chiamata Diritta e cerca nella casa di Giuda un tale che ha nome Saulo, di Tarso; ecco, sta pregando e ha visto in visione un uomo, di nome Anania, venire a imporgli le mani perché recuperasse la vista». Rispose Anania: «Signore, riguardo a quest’uomo ho udito da molti quanto male ha fatto ai tuoi fedeli a Gerusalemme. Inoltre, qui egli ha l’autorizzazione dei capi dei sacerdoti di arrestare tutti quelli che invocano il tuo nome». Ma il Signore gli disse: «Va’, perché egli è lo strumento che ho scelto per me, affinché porti il mio nome dinanzi alle nazioni, ai re e ai figli d’Israele; e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome». Allora Anania andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse: «Saulo, fratello, mi ha mandato a te il Signore, quel Gesù che ti è apparso sulla strada che percorrevi, perché tu riacquisti la vista e sia colmato di Spirito Santo». E subito gli caddero dagli occhi come delle squame e recuperò la vista. Si alzò e venne battezzato.
SALMO Sal 116 (117)
Proclamerò ai popoli il nome del Signore.
Genti tutte, lodate il Signore,
popoli tutti, cantate la sua lode. R
Perché forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura per sempre. R
EPISTOLA 1Tm 1, 12-17
Prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
Fratelli, rendo grazie a colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù Signore nostro, perché mi ha giudicato degno di fiducia mettendo al suo servizio me, che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma mi è stata usata misericordia, perché agivo per ignoranza, lontano dalla fede, e così la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e alla carità che è in Cristo Gesù. Questa parola è degna di fede e di essere accolta da tutti: Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, il primo dei quali sono io. Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia, perché Cristo Gesù ha voluto in me, per primo, dimostrare tutta quanta la sua magnanimità, e io fossi di esempio a quelli che avrebbero creduto in lui per avere la vita eterna. Al Re dei secoli, incorruttibile, invisibile e unico Dio, onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen.
VANGELO Mt 19, 27-29
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo
In quel tempo. Pietro disse al Signore Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna».
Il racconto della conversione di Paolo ci ricorda come nella sua vita possiamo riconoscere un prima e un dopo: il prima, segnato dalla certezza della sua missione di scovare i discepoli del Signore e assicurarli alla giustizia del potere religioso a cui esso obbediva; il dopo, illuminato dalla Presenza disarmante di Gesù che, da perseguitato, chiama Saulo a diventare Paolo e, anch’egli, perseguitato a causa del nome del Signore. La conversione è questo ritornare a Dio attraverso la strada della verità che è Gesù, il Cristo Salvatore e Signore.
Lo stesso Apostolo ci ricorda la missione principale di Cristo nei riguardi del mondo e degli uomini: usare misericordia e salvare i peccatori chiamandoli alla conversione e alla sequela del Maestro. Una fede in cammino, una fede di sequela è la strada della salvezza e della santità che Paolo, apostolo delle genti, e tutti i santi ci propongono continuamente.
Questo seguire ha bisogno di una decisione, di lasciare qualcosa, per qualcuno di lasciare tutto. Per Pietro, i discepoli e gli Apostoli lasciare tutto è seguire Gesù e partecipare alla sua salvezza, alla sua missione e regnare un giorno con Lui ricevendo quel centuplo promesso. Potremmo chiederci: cosa il Signore desidera che lasciamo per poterLo seguire con più perseveranza e fedeltà?
Lascia un commento