La Parola che conta: Mercoledì 18 gennaio 2023 (rito ambrosiano)
Cattedra di san Pietro, apostolo
Festa
LETTURA 1Pt 1, 1-7
Lettura della prima lettera di san Pietro apostolo
Pietro, apostolo di Gesù Cristo, ai fedeli che vivono come stranieri, dispersi nel Ponto, nella Galazia, nella Cappadòcia, nell’Asia e nella Bitinia, scelti secondo il piano stabilito da Dio Padre, mediante lo Spirito che santifica, per obbedire a Gesù Cristo e per essere aspersi dal suo sangue: a voi grazia e pace in abbondanza. Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che nella sua grande misericordia ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, per un’eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce. Essa è conservata nei cieli per voi, che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, in vista della salvezza che sta per essere rivelata nell’ultimo tempo. Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere, per un po’ di tempo, afflitti da varie prove, affinché la vostra fede, messa alla prova, molto più preziosa dell’oro – destinato a perire e tuttavia purificato con fuoco – torni a vostra lode, gloria e onore quando Gesù Cristo si manifesterà.
SALMO Sal 17 (18)
Ti amo, Signore, mia forza.
Ti amo, Signore, mia forza,
Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore,
mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio;
mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo. R
Il Signore tuonò dal cielo,
l’Altissimo fece udire la sua voce.
Stese la mano dall’alto e mi prese,
mi sollevò dalle grandi acque. R
Un popolo che non conoscevo mi ha servito,
all’udirmi, subito mi obbedivano.
Viva il Signore e benedetta la mia roccia,
sia esaltato il Dio della mia salvezza.
EPISTOLA Gal 1, 15-19; 2, 1-2
Lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Fratelli, quando Dio, che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia, si compiacque di rivelare in me il Figlio suo perché lo annunciassi in mezzo alle genti, subito, senza chiedere consiglio a nessuno, senza andare a Gerusalemme da coloro che erano apostoli prima di me, mi recai in Arabia e poi ritornai a Damasco. In seguito, tre anni dopo, salii a Gerusalemme per andare a conoscere Cefa e rimasi presso di lui quindici giorni; degli apostoli non vidi nessun altro, se non Giacomo, il fratello del Signore. Quattordici anni dopo, andai di nuovo a Gerusalemme in compagnia di Bàrnaba, portando con me anche Tito: vi andai però in seguito a una rivelazione. Esposi loro il Vangelo che io annuncio tra le genti, ma lo esposi privatamente alle persone più autorevoli, per non correre o aver corso invano.
VANGELO Mt 16, 13-19
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo
In quel tempo. Il Signore Gesù, giunto nella regione di Cesarea di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Nella prima lettura leggiamo l’inizio della Prima lettera di Pietro apostolo. In essa è ribadito il fondamento della fede nella morte e risurrezione di Cristo Gesù e la certezza che il dono di tale fede è fondato nei cieli e ne siamo custoditi. Ma ciò che colpisce è anche la certezza del dono della gioia connessa al dono di credere in Dio Padre per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo nonostante le tribolazioni che la vita riserva.
I passaggi della lettera ai Gàlati di San Paolo apostolo riportano le tre volte che è andato a Gerusalemme presso gli anziani e da Cefa: sono momenti importanti di confronto e di “rinsaldamento” della fede in Cristo Gesù, quasi una sorta di verifica della genuinità dell’annuncio del Vangelo “per non correre o non avere corso invano”.
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